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Femminicidio nel Napoletano, forse perizia psichiatrica per l’assassino di Rosa Alfieri Cronaca 

Femminicidio nel Napoletano, forse perizia psichiatrica per l’assassino di Rosa Alfieri

È rinchiuso al carcere di Napoli-Poggioreale, guardato a vista. Si teme che Elpidio D’Ambra possa compiere gesti autolesionistici dopo aver confessato di aver ucciso il primo febbraio a Grumo Nevano la 23enne Rosa Alfieri. Davanti alla quinta sezione gip del Tribunale di Napoli Nord  l’udienza per l’eventuale convalida del fermo disposto dalla pm Patrizia Dongiacomo che lo ritiene responsabile del reato di omicidio volontario. Probabile anche che sia disposta una perizia psichiatrica come chiesto dall’avvocato difensore di D’Ambra, Dario Maisto.

Agli inquirenti, nel corso di un interrogatorio alla presenza del suo legale, ha ammesso di essere l’assassino di Rosa, ma non il presunto tentativo di violenza sessuale come invece ha prospettato dalla cugina della vittima ai cronisti. Intanto continuano le indagini dei carabinieri di Giugliano in Campania e della stazione di Grumo Nevano coordinate dall’ufficio inquirente guidato dal procuratore Maria Antonietta Troncone. Il 31enne ha confermato di essere un assuntore abituale di cocaina, ma quel giorno avrebbe assunto la droga solo dopo l’omicidio, dopo il quale si recato a Napoli in treno dalla stazione di Frattamaggiore ragginta a piedi. Nel capoluogo campano è stato arrestato il 2 febbraio scorso dopo essersi recato in taxi all’ospedale San Paolo, proveniendo dal rione Traiano dove ha fatto una tappa che è ancora sotto la lente degli investigatori. Non risulta al momento che sia stato sottoposto a test.

Non è escluso, comunque, che le analisi vengano disposte a breve, come anche l’esame autoptico sulla salma della giovane vittima. E c’è infine un giallo e riguarda il ruolo svolto da un conoscente di D’Ambra al quale avrebbe consegnato le chiavi di casa, poco dopo la fuga che rischia l’incriminazione di favoreggiamento.

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